Da sempre esistita nel mondo della comunicazione e del marketing, la tecnica dello storytelling fa in modo di entrare in connessione con il pubblico, anche emotivamente.
Visto che abbiamo una vasta quantità di canali e di contenuti, perché non sfruttare al meglio questa tecnica?
Lo storytelling è la base della scrittura, ma di adatta facilmente anche al contenuto più diretto che esista al mondo: il visuale, o più specificamente i video.
Vediamo insieme 3 caratteristiche dello storytelling.
1. Una storia alla base e si parte
Prima di iniziare bisogna avere una narrazione, un qualcosa da raccontare. Questo vuol dire che non bisogna pensare subito a musica, colori ecc., Ma è essenziale decidere cosa voglio comunicare e come lo vogliamo fare.
Puoi scegliere se essere realistico o metaforico, l’importante è che sia lineare coerente con il tuo messaggio.
Ricorda di inserire un elemento che possa scaturire un ricordo, o decisivo o di sorpresa all’inizio del video, così che lo spettatore sia attratto e continua a proseguire la visione. Se la narrazione sarà buona e l’immagine d’effetto, allora potremmo tenere alta l’attenzione dell’utente, così da vederlo tutto
2. Non esageriamo: breve è meglio
L’attenzione delle persone, col passare tempo, diminuisce sempre di più e questo perché sono abituate ad avere tutto in fretta e subito. È vero che è sempre difficoltoso essere chiari e brevi, ma si può fare. Va comunque detto che il messaggio deve arrivare nel minor tempo possibile, quindi concentrati sulla brevità fin dall’inizio.
Minore sarà la lunghezza del contenuto maggiori saranno le probabilità di non stancare lo spettatore e di tenere alta la sua attenzione. E a proposito di chiarezza, non dimentichiamo di inserire qualche didascalia nel mezzo del video e di fare buon uso dei sottotitoli. Bisogna tenere in considerazione sia il video in versione muta che in versione sonora, perché non sappiamo mai come i nostri utenti visioneranno il video.
3. Individuare cosa piace al pubblico
Dopo aver scelto il messaggio, occorre adattarlo al target di riferimento, così da sapere su quale argomentazioni e storie conviene puntare per attirare l’attenzione e creare una reazione nel pubblico.
In questa maniera sarà più semplice sia decidere in che modo presentare il messaggio sia il tipo di comunicazione e di connessione da mettere in pratica.
Spieghiamo questo ultimo concetto: se parliamo di B2C è più facile parlare sia al cuore che alla mente dell’utente. Quando parliamo di B2B scegliere di puntare sui sentimenti potrebbe essere rischioso e sbagliato, meglio puntare su vantaggi e mete a cui si può arrivare grazie a voi.
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